Le Bocche di Bonifacio (in corso Bucchi di Bunifaziu, in bonifacino Bocche de Bunifazziu, in gallurese Bocchi di Bunifaciu, in sassarese Bocchi di Bonifaziu, in sardo Bocas de Bunifaciu, in francese Bouches de Bonifacio) sono uno stretto di mare che separa la Sardegna dalla Corsica; nel punto più breve distano circa 11 km.
Lo stretto si trova sulla rotta di grande navigazione che da Marsiglia, per lo Stretto di Messina, va al Canale di Suez, per cui è assai frequentato dalle linee di navigazione francesi per l’Estremo Oriente.
Sul lato orientale le Bocche sono guardate dall’Arcipelago della Maddalena (italiano), costituito da 7 isole maggiori e gran numero d’isolotti minori e scogliere; e dalle isole Lavezzi e di Cavallo (francesi) con numerosi scogli e secche.
I comuni di Santa Teresa di Gallura (Italia) e Bonifacio (Francia) ne delineano i confini.

È un crocevia di linee di navi passeggeri come la Sardinia Ferries, che collega Porto Torres con Porto Vecchio, e la Grimaldi Lines che collega il porto di Barcellona e Porto Torres con quello di Civitavecchia, passando attraverso le Bocche di Bonifacio; durante l’attraversamento diurno è possibile vedere nitidamente le due coste, mentre durante l’attraversamento notturno si scorgono le luci dei paesini affacciati sul mare.

Il nome deriva dalla città di Bonifacio, in Corsica, che a sua volta deve il nome al marchese Bonifacio II di Toscana.

Cosa vedere a Bonifacio
Qui potete trovare una delle città da visitare della Corsica. Le cose da vedere a Bonifacio sarebbero davvero tante, delle Bocche si è già detto, ma una passeggiata nella cittadella è come fare un viaggio indietro nel tempo. L’acquario è un’attrazione per tutta la famiglia.

Come arrivare
Visto dove si trovano le Bocche di Bonifacio? Per raggiungerle non vi resta che una cosa da fare: prenotare il vostro traghetto per la Corsica con partenza da Santa Teresa di Gallura.

Un po’ di storia…
La città corsa di Bonifacio dà il nome a questo stretto in cui si trovano le isole di Cavallo e Lavezzi, appartenenti alla Francia, e l’italiano arcipelago della Maddalena. Le acque delle Bocche di Bonifacio sono molto pericolose per via degli scogli e delle forti correnti. Un naufragio storico è quello che vide la fregata francese “Semillante” distruggersi sugli scogli, nel 1855, causando la morte dei 750 soldati che trasportava per la guerra di Crimea.
Nel 1993 il naufragio di una nave mercantile fece sì che venisse proibito definitivamente il passaggio sullo stretto a navi che trasportano prodotti inquinanti. La città di Bonifacio, soprannominata la città delle falesie, è arroccata su un fiordo lungo un chilometro e mezzo e largo 100 metri, la vista sul mare dalla città alta è sensazionale, così come le spiagge sotto le alte scogliere. La navigazione nell’arcipelago può regalare atmosfere e colori che non sembrano far parte del Mediterraneo.
Gli angoli di paradiso come Cala Corsara, la Spiaggia Rosa di Budelli, Cala S. Maria, le immersioni a Lavezzi, rappresentano esperienze uniche alle nostre latitudini.

L’arcipelago della Maddalena

Un arcipelago di isole al largo della Sardegna settentrionale, delle acque color smeraldo e dalla natura incontaminata.
Le isole e le loro spiagge fan parte del Parco nazionale arcipelago della Maddalena che è stato istituito nel 1994, per questo motivo, nel periodo estivo (da Maggio a Ottobre), per entrare nel parco geomarino è necessario procurarsi un permesso.
E’ ciò che fanno i velisti che adorano navigare tra queste acque trasparenti nel totale rispetto dell’ambiente.
Le isole principali sono La Maddalena, Caprera, Budelli, Santa Maria, Razzoli, Spargi e altre più piccole. Alcune isole sono private, come Santo Stefano, ma è possibile visitarle; complessivamente nell’arcipelago ci sono ben 180 km di coste formate da scogliere, ma anche da spiagge favolose.

Se non avete una barca vostra, l’unico modo per raggiungere le isole è via traghetto che parte da Palau, sulla Costa Smeralda e arriva all’isola della Maddalena.
Prima i lavori all’ex arsenale per il G8, poi lo spostamento del summit dei potenti della Terra all’Aquila, infine la sequenza infinita di scandali, inchieste e accuse per le opere realizzate e le autorizzazioni per quelle ancora da realizzare con procedura d’emergenza per gli eventi più disparati, da tempo non c’è pace per La Maddalena, ma con l’arrivo della bella stagione e la ripresa del calendario turistico-sportivo rinasce la voglia di scoprire ogni angolo di questo paradiso immerso nelle turchesi acque del Tirreno.
Le sette isole principali dell’arcipelago della Maddalena e gli altri 16 affioramenti disegnano una funambolica costellazione di rocce granitiche, che si raggrumano in piccole alture colonizzate da bassi cespugli di profumata macchia mediterranea e si prendono gioco dei cartografi con il profilo frastagliato delle coste.
Questo è il regno incontrastato delle barche.

Santa Teresa di Gallura

Santa Teresa Gallura (Lungoni in gallurese, Lungone in sardo) è un comune italiano di 5.211 abitanti della provincia di Sassari (zona omogenea Olbia Tempio), in Sardegna.
È il comune più a nord della Sardegna nella terraferma. Il paese si snoda su un promontorio che guarda a nord la costa meridionale della Corsica da cui è separata dalle Bocche di Bonifacio, distante appena 11 miglia da capo Pertusato, a nord-est l’arcipelago della Maddalena, e ad ovest si affaccia sul mar di Sardegna.

Appartengono al territorio di Santa Teresa gli scogli di Monte Russu, della Colombaia e di Munichedda.
Mirto, rosmarino e ginepro si fondono al profumo della salsedine per accogliervi a Santa Teresa Gallura, ultimo affascinante lembo di Sardegna prima della Corsica, sferzato dai venti che soffiano dalle Bocche di Bonifacio e che nel corso dei millenni hanno scolpito i maestosi graniti che la cingono nelle forme più affascinanti ed estrose.

Questo territorio a tratti incontaminato, non ha eguali e vi resterà impresso nella mente per la sua vegetazione selvaggia, per il mare limpidissimo, per le spiagge bianche candide e per il piacevole clima, che nelle calde estati (le temperature a luglio e agosto oscillano tra i 18° e i 31°) viene mitigato dai venti, mentre nei dolci inverni, raramente scende sotto i 10 °C.

Il piccolo borgo di pescatori, fondato nel 1808 da Re Vittorio Emanuele I di Savoia in onore della moglie Maria Teresa, vi conquisterà con le sue stradine ordinate che diradano fino al mare e le sue piazze dove respirare a pieni polmoni un’ aria pulita, salutare e ristoratrice.
Oggi la cittadina, in posizione strategica per la vicinanza all’Arcipelago della Maddalena, alla Costa Smeralda e alla Corsica, da cui partono collegamenti giornalieri, è attrezzata per accogliere migliaia di persone, offre zone a copertura wi-fi e uno dei porti turistici più efficienti del nord Sardegna con 700 posti barca.

Conclusioni…

Un ultimo avvertimento a chi avesse già appuntato sul proprio diario di bordo una visita a questo paradiso tra Sardegna e Corsica. Lo scenario è incantevole, tanto quanto potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, se non affrontata con le giuste contro-misure; quando meno te l’aspetti può cambiare il vento e il paesaggio muta colori e scenari nel giro di pochi minuti: da un mare calmo a un mare forza 7 il passo è breve e rimanere in balia delle onde non è rassicurante.
Per le oltre tremila navi che in ogni periodo dell’anno attraversano questo limite tra Italia e Francia ci sarebbero precise direttive, ma in realtà sono pochissime quelle che le rispettano. L’imo, l’organizzazione marittima delle Nazioni unite, ha indicato, infatti, il passaggio  tra i 5 più pericolosi e delicati al mondo, soprattutto perché si naviga attraverso tesori e luoghi unici nel suo genere, mettendo in pericolo sia la fauna marittima, che l’ambiente naturale.
Una precauzione in più, può essere solamente salutare. Al prossimo viaggio.